pixel facebook Utenze seconda casa: perché paghiamo di più?

IL MERCATO DELL'ENERGIA

Utenze seconda casa: perché paghiamo di più?

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Come mai le utenze per la seconda casa sono generalmente più alte di quelle della prima? L’Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico prevede tariffe diverse per le bollette della seconda casa, soprattutto per quanto riguarda la luce. Questo perché la riforma del 2017 ha portato a un aumento degli oneri di sistema che fanno lievitare la tariffa luce nella seconda casa. Per quanto riguarda le offerte per il gas, invece, i prezzi sono rimasti invariati.

 

Vediamo insieme le differenze di costi per la seconda casa rispetto alla prima e come risparmiare grazie alle offerte luce più convenienti del mercato libero.

Utenze domestiche seconda casa, le differenze dal 2017

La riforma delle tariffe di distribuzione dell’energia elettrica del 2017 ha provocato alcune differenze nella bolletta relativa alla seconda casa rispetto alla prima. Questo perché, all’interno della bolletta, gli oneri di sistema aumentano nell’abitazione in cui non si ha la residenza. Quindi solitamente la seconda casa, quella che si utilizza durante le vacanze o comunque per brevi periodi dell’anno.

 

Accade così che, anche a fronte di minori consumi, le bollette di energia elettrica sulla seconda casa incidano negativamente sul bilancio familiare. Prima di tutto bisogna allacciarsi alla fornitura di energia nel momento in cui si acquista la seconda casa (o richiedere la voltura delle utenze rispetto al precedente proprietario). Questo è possibile rivolgendosi direttamente al fornitore di luce e gas e presentando la documentazione corrispondente.

 

A quel punto, si può decidere come proseguire per rendere le utenze sulla seconda casa meno onerose e risparmiare il più possibile. Le tariffe cosiddette TD, inaugurate nel 2017, ti consentono di scegliere le offerte più adatte in base a tre diverse fasce.

  1. Tariffa TDPC: consigliate per chi ha alti consumi all’anno e usa pompe di calore ad alta efficienza;
  2. Tariffa TDR: pensata per chi è residente e non supera una potenza di 3 Kw;
  3. Tariffa TDNR: consigliata a utenti non residenti e comporta un aumento delle spese fisse che incide sulla bolletta.

 

La terza è quindi quella suggerita per le utenze della seconda casa, dato che molto probabilmente non risulti residente in questa abitazione.

IMU seconda casa senza utenze, come funziona?

Se nella seconda casa non hai allacciato utenze idriche, di gas e di energia elettrica, puoi usufruire di agevolazioni sulle tasse. L’IMU (Imposta Municipale Unica) infatti non va pagata per intero sugli immobili inagibili. Cosa vuol dire?

 

La tassa sugli immobili si paga al 50% nei seguenti casi:

  1. abitazioni inagibili;
  2. abitazioni utilizzate per il solo periodo estivo o invernale;
  3. abitazioni concesse in comodato d’uso gratuito a figli o genitori;
  4. fabbricati storici e artistici;
  5. abitazioni inutilizzabili (mancanza di collegamenti alla rete elettrica, idrica e fognaria).

 

Come vedi quindi, se non ci sono utenze nella seconda casa, la tua tassa IMU sarà dimezzabile. Per far valere questa clausola devi avere una dichiarazione di inagibilità, se tale stato non è già noto al Comune di pertinenza. Puoi firmare anche un’autocertificazione per dichiararne l’inagibilità e quindi risparmiare sia sulle tasse che sulle utenze della seconda casa.

Come risparmiare sulle tariffe luce seconda casa

Supponiamo che invece la tua seconda casa sia perfettamente abitabile e goda di tutte le utenze necessarie. Come diminuire i costi in bolletta? Quello che cambia principalmente rispetto alla prima casa sono le tariffe relative all’energia elettrica, mentre la fornitura di gas si mantiene invariata. Per ridurre la bolletta della seconda casa per la fornitura di luce, puoi applicare diversi accorgimenti:

  1. scegli elettrodomestici ad alto rendimento energetico e prediligi le luci a led, che ti permetteranno di risparmiare sui consumi;
  2. diminuisci la potenza del contatore se nella seconda casa usi meno elettrodomestici rispetto alla prima (per esempio, se in una casa al mare non hai la pompa di calore o le stufe elettriche);
  3. scegli una tariffa di energia elettrica conveniente da un fornitore di fiducia;
  4. interrompi il servizio nei mesi in cui non abiti nella seconda casa;
  5. scegli tariffe monorarie o biorarie in base alle esigenze della tua famiglia.

 

Per quanto riguarda la disdetta del servizio, è stato calcolato che attivare e disattivare la fornitura di energia elettrica è conveniente qualora la seconda casa sia abitata per meno di sei mesi all’anno. Altrimenti i costi di gestione supererebbero il risparmio ottenuto.

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