La ricerca del settore energetico, sempre più volta alla produzione di energie pulite e minori emissioni di CO2, si è unita alla volontà dei singoli consumatori di ridurre le bollette di luce e gas. Il miglior risultato raggiunto fino ad ora è quello degli impianti di cogenerazione, nati in ambienti industriali e oggi applicabili anche ai consumi domestici. Di cosa si tratta e come possono migliorare la vita delle famiglie medie italiane?

Cosa sono gli impianti di cogenerazione?

Come il nome lascia intuire, gli impianti di cogenerazione sono dei sistemi di produzione energetica che raddoppiano il potenziale di un singolo impianto. Per capirci, un sistema di riscaldamento (industriale o domestico che sia) utilizza solo il 30-35% del combustibile per sviluppare energia all’interno dell’ambiente. Tutto il resto viene disperso.

 

Gli impianti di cogenerazione cosa sono quindi? Sistemi che recuperano tutta quell’energia dispersa e la trasformano in energia meccanica e poi elettrica. In questo modo un solo impianto produce sia calore che elettricità, dimezzando le dispersioni di CO2 e il consumo di combustibili fossili. Appare chiaro, quindi, come tutto ciò permetta sia di risparmiare sui consumi sia di preservare l’ambiente, inquinando meno e usando le risorse in maniera più efficiente.

Trigenerazione, un passo avanti a livello industriale

Le aziende più attente al proprio impatto ambientale hanno cominciato ad applicare anche impianti di cogenerazione tripli (o di trigenerazione). Questi ultimi hanno la capacità di generare contemporaneamente energia termoelettrica ed energia frigorifera.

 

Questa viene usata per il raffreddamento dei macchinari e per gli impianti di condizionamento d’aria, con notevole risparmio per le industrie più grandi e per le aziende a vocazione ecologica come la MARE SpA e il suo impianto di trigenerazione realizzato da Simet Impianti, società di efficientamento energetico di Gruppo Enercom.

 

Pensa: se tutto questo è valido in ambienti industriali, è possibile usare la cogenerazione domestica per limitare i consumi anche in casa, con impianti più piccoli ma altrettanti vantaggi per il singolo individuo e la comunità. Vediamo come funziona la micro-cogenerazione e quali innovazioni può apportare al mondo dei consumi domestici.

Micro-cogenerazione: la rivoluzione nei consumi domestici

In casa la quantità di calore e di energia elettrica che si consuma dipende da molteplici fattori. Il primo è la dimensione dell’abitazione, insieme al numero di persone che la popolano. Inoltre, il clima del luogo in cui si abita, le abitudini quotidiane e il tipo di lavoro che svolgono i vari componenti della famiglia influiscono in maniera determinante sulla bolletta di luce e gas.

 

L’avvento della cogenerazione anche in ambienti domestici può essere la soluzione a questo tipo di problemi, con il doppio vantaggio di ridurre le spese e anche l’inquinamento ambientale. Per queste situazioni si parla di micro-cogenerazione, ovvero dell’impiego di piccoli sistemi da massimo 50 kW. Decisamente sufficienti a riscaldare e fornire energia a un’abitazione, possono essere il futuro dell’energia ecologica ed efficiente.

 

Come funzionano gli impianti di cogenerazione domestica? Proprio come uno industriale, ma in piccolo. Con un solo combustibile si produce sia calore che elettricità, evitando la dispersione di energia e riducendo i consumi. Per questo gli impianti di cogenerazione in edifici domestici rientrano nell’eco-bonus sulle migliorie di carattere ambientale.

 

Un buon impianto, unito ad altri interventi come un maggiore isolamento degli infissi e all’alimentazione con pellet, biomasse e biogas, riduce notevolmente lo smog in città e nelle zone residenziali. Allo stesso tempo, la famiglia o le famiglie che vivono all’interno ottengono ottimi vantaggi in bolletta senza dover cambiare le proprie abitudini di consumo.

Vantaggi complessivi della cogenerazione

Realizzare un impianto di cogenerazione in casa o in un condominio permette di:

1. diminuire la dispersione di energia;
2. ridurre l’inquinamento atmosferico;
3. pagare meno senza cambiare i propri consumi;
4. migliorare la vita della città e dell’intero paese senza troppi sacrifici.

 

L’ostacolo principale nel voler ridurre il proprio impatto ambientale, infatti, è spesso rappresentato dalla paura o dall’impossibilità di modificare i propri consumi. Chi lavora in smart working, chi passa molto tempo in casa, chi ha elettrodomestici per esigenze particolari o fa parte di famiglie numerose pensa di non poter fare nulla per contribuire alla salvaguardia del pianeta.

 

Invece soluzioni ecologiche che riducono l’impatto negativo sull’ambiente, senza richiedere cambiamenti di vita radicali, sono possibili. Di più: sono consigliate e favorite sia dai governi che dai produttori di energia, perché un minore inquinamento nelle nostre città è un bene per tutti.